Domani vi racconterò qualcosa di questi due giorni, ora sono troppo stanco. Vi dedico questa vecchia poesia illustrata egregiamente da un mio complice (col quale abbiamo un progetto mica male). Aspettando il mondiale di ciclismo:
Domani vi racconterò qualcosa di questi due giorni, ora sono troppo stanco. Vi dedico questa vecchia poesia illustrata egregiamente da un mio complice (col quale abbiamo un progetto mica male). Aspettando il mondiale di ciclismo:
Pantani era lento
Rispetto al pensiero
Pantani era il vento
Un vento guerriero
Pantani mostrava radici
Radici di denti ridenti
Forzando i pedali
In piedi
In piedi spremeva la bici
Spremeva il sudore e i suoi mali
Pantani spiegava le ali.
E andava menando il suo culo
Quel culo di muscoli tesi
di muscoli tesi e nervosi
come archi già pronti a scoccare.
Il Pirata correva per noi
Vincendo il Pordoi
Arena di giovani eroi.
Suonava
che pareva Santana
quando in pochi arrivavano in cima
e gettava la vecchia bandana
salutava i più forti con lui
e scappava
Pantani volava.
Amici, oggi abbiamo parlato di marco Pantani. Gli ho dedicato questa poesiola oltre un anno fa e l’ho regalata alla mamma e al Museo Pantani, spero che non vi dispiaccia:
PANTANI
Pantani era lento
Rispetto al pensiero
Pantani era il vento
Un vento guerriero
Pantani mostrava radici
Radici di denti ridenti
Forzando i pedali
In piedi
In piedi spremeva la bici
Spremeva il sudore e i suoi mali
Pantani spiegava le ali.
E andava menando il suo culo
Quel culo di muscoli tesi
di muscoli tesi e nervosi
come archi già pronti a scoccare.
Il Pirata correva per noi
Vincendo il Pordoi
Arena di giovani eroi.
Suonava
che pareva Santana
quando in pochi arrivavano in cima
e gettava la vecchia bandana
salutava i più forti con lui
e scappava
Pantani volava.